MORE VENETO

Romanzo

Padova, Cleup, 2017

In copertina:
Giorgione, Ritratto di vecchia (Col tempo), Venezia, Gallerie dell’Accademia

Il libro è dedicato alla memoria della madre dell’autrice, insegnante Anna Arciero

http://www.cleup.it/more_veneto.html

Daniela Domenici, Recensione di More veneto di Daria Martelli, Cleup 2017
More veneto, di Daria Martelli, CLEUP edizioni, recensione di Daniela Domenici | daniela e dintorni 15 gennaio 2022
https://danielaedintorni.com/
https://danielaedintorni.com/2022/01/05/trentanni-dopo-di-daria-martelli-iacobelli-editore-recensione-di-daniela-domenici/

Ho “incontrato” per la prima volta Daria Martelli soltanto pochi giorni fa. Ed è tornata a “trovarmi” con questa sua opera che mi affascinato, ammaliato e avvinto sin dalle prime pagine.

La straordinaria protagonista di questo romanzo è Lorenza, una giornalista televisiva fiorentina che si concede un periodo di vacanza a Venezia per cercare di fare chiarezza sul suo matrimonio con Ludovico che non funziona più da tempo; e questo soggiorno sarà una chiave di volta nella sua vita sia affettiva che lavorativa, verrà “chiamata” dal manoscritto, trovato casualmente in una biblioteca, di un’autrice vissuta quattro secoli prima, che le darà il desiderio di studiare più a fondo le donne che Venezia, e non solo lei ma molte altre città, ha escluso dalla sua storia. Ma “per quanto si sia voluto dimenticarle non sono svanite nel nulla. Sono qui, basta scavare e loro ecco riemergono a chiederci di essere raccolte pietosamente con le loro vite. E insieme con loro ho trovato un nuovo modo di guardare. Ora scorgo i legami segreti, i fili invisibili tra me e loro, le donne che sono passate dove io passo ora. Io ho i diritti che loro non avevano…”.  E da questa riflessione ne consegue un’altra:  “mi sono ricordata di essere una donna, con tutto quanto questo ha sempre portato con sé. Come se ora guarissi singolarmente da un’amnesia invero organizzata e collettiva…”.

Lorenza prenderà delle decisioni importanti anche grazie all’aiuto di Ted, un bostoniano veneziano d’adozione, Beatrice, la psicologa, e Dia, l’amica del cuore, giornalista come lei. E conclude con queste parole: “cercherò di inventarmi un nuovo modo di essere donna che vada bene a me, a questo punto della mia strada, giorno per giorno, in questo luogo precario come precaria è sempre l’esistenza… e (mia madre) non poteva immaginare quale straordinario effetto, liberatorio e rigenerante, abbia lo “spostarsi” dai luoghi e dai ruoli, dalle consuetudini e dagli abiti mentali”: grazie di vero cuore, Daria, da una persona che si è spostata “dai luoghi e dai ruoli” innumerevoli volte nella sua vita.

Voglio infine tributare una standing ovation all’autrice per come ha reso Venezia, da lei amatissima e conosciuta in ogni suo angolo, una superba coprotagonista, non soltanto lo scenario in cui avviene la storia di Lorenza.