SCRITTRICE O SCRITTORE?

Una ricerca di genere sulla creatività letteraria

Saggio

Prefazione di Gabriella Imperatori

Padova, Cleup, 2015

In copertina:

I segreti dell’anima. Scultura di Romeo Sandrin.

Il libro è dedicato alla memoria della madre dell’autrice, insegnante Anna Arciero

In Appendice:

Interviste con Gina Lagorio, Francesca Duranti, Grazia Livi, Carla Cerati, Giuliana Berlinguer, Paolo Ruffilli.

 

La condizione della scrittrice nel Seicento. Lucrezia Marinelli, Essortationi alle donne et a gli altri, se a loro saranno a grado, 1645, Capitolo II.

Nicoletta Cozza,
“Scrittrice o scrittore? Risponde Proust”, Recensione, Il Gazzettino – Padova, 21 agosto 2015.

       Daria Martelli, scrittrice, drammaturga e storica, ritorna in libreria con Scrittrice o scrittore? Una ricerca di genere sulla creatività letteraria (Cleup). Il saggio, che ha la prefazione di Gabriella Imperatori, può essere considerato una continuazione del precedente Le parole di ieri sulla donna (Cleup 2012).
       La nuova ricerca verte sulla creatività, quella letteraria, toccando vari argomenti, ricorrendo alle testimonianze dirette degli scrittori e delle scrittrici: ne risulta una specie di stimolante conversazione con Marcel Proust, Italo Calvino, Denis Diderot, Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar, Grazia Livi e altri. Daria Martelli tratta degli scrittori e delle scrittrici, della diversa condizione di queste ultime e delle difficoltà di genere che hanno incontrato. Una secolare diversità, che Virginia Woolf ha espresso, come ricorda l’autrice stessa, nell’apologo della sorella di Shakespeare, «dotata e ambiziosa quanto lui, ma al contrario di lui destinata a un tragico esito delle sue aspirazioni e della sua vita». Il titolo del saggio allude ironicamente alle connotazioni spregiative che fino ad anni recenti aveva il termine stesso di “scrittrice”: per questo esse volevano essere chiamate “scrittori” e, per esempio, Oriana Fallaci, morta nel 2006, volle che il termine maschile fosse scritto sulla sua lapide. «Questo uso − annota Daria Martelli − richiama lo pseudonimo maschile che, per evitare la svalutazione delle loro opere, assumevano le scrittrici tra Ottocento e Novecento, come George Sand o George Eliot, e che era rimpianto, alla fine del secolo scorso, da Susanna Tamaro». «Il saggio — aggiunge l’autrice — entra nel dibattito su somiglianze e differenze della produzione letteraria femminile rispetto a quella maschile e sull’androginia psichica che, secondo Virginia Woolf, è la condizione specifica della mente creativa». E appunto l’androginia viene rappresentata nell’immagine emblematica della copertina, cioè la scultura I segreti dell’anima di Romeo Sandrin.
       La condizione storico-sociale delle scrittrici, poi, è indagata tra passato e presente. L’autrice passa in rassegna la misoginia della cultura dotta, che si è appuntata con particolare aggressività sulla creatività femminile e raccoglie testimonianze di scrittrici rese in tempi recenti, anche in interviste stese dalla stessa Martelli come collaboratrice de Il Gazzettino.